Cosa fare per un solo giorno in Umbria

Chi mi conosce bene sa che amo fare gite, partire alla scoperta di borghi e provare del buon cibo sono due delle cose che più amo dell’Italia.
Il mio primo “viaggio” l’ho fatto a 6 mesi, i miei mi portarono a casa dello zio di mio padre che si trovava vicino al confine tra Umbria e Marche.
Gli anni successivi sono tornata in Umbria non so quante volte, sono state le mie prime vacanze, insieme al Lago di Garda, e questi luoghi volevo farli conoscere anche a Piergiorgio, volevo mostrargli i posti dei miei ricordi più belli.
Non sono ancora riuscita a portarlo a Garda ma arriverà il momento, nel frattempo però abbiamo fatto una gita, come piace a noi, esplorando l’Umbria.
Prima tappa: Fonti del Clitunno a Campello sul Clitunno
Siamo partiti la mattina presto da Roma diretti alle Fonti del Clitunno, un parco piccolissimo ma pieno di magia. Avevo parlato tantissimo a Pier di questo posto e non vedevo l’ora di farglielo vedere.
Il biglietto intero costa 3€ e il parco è aperto dalle 8.30 alle 20.00, economico e stupendo, cosa c’è di meglio?
Appena arrivati ero abbastanza emozionata, non ci andavo da tanti anni e avevo paura che troppe cose fossero cambiate. Invece era esattamente come lo ricordavo, forse ancora più bello, le acque limpide, tendenti allo smeraldo, i salici che amavo da bambina, i ponti di legno scenario delle mie foto preferite con mio cugino e i cigni che anni fa attaccarono mio padre dopo essere scivolato in acqua, c’erano tutti gli ingredienti e questa volta c’era anche l’ingrediente più importante, Pier.
Il parco si gira molto velocemente essendo piccolino, quindi dopo aver passeggiato per una mezz’ora un po’ mi dispiaceva lasciarlo, è davvero super accogliente ma purtroppo il tempo stringeva e noi avevamo ancora altre 4 tappe.

Seconda tappa: Rasiglia
Non ho portato Pier solo nei luoghi della mia infanzia, avevamo anche scelto due posti che nessuno dei due aveva mai avuto modo di visitare, uno di questi era Rasiglia.
Il tempo, in questo piccolo borgo nascosto tra i boschi, sembra essersi fermato, mi ha trasmesso una sensazione di tranquillità, la città è percorsa da una sorgente (Capovena) dall’acqua limpida che fa da specchio alle abitazioni, è davvero fantastico perdersi e ritrovarsela davanti all’improvviso nel bel mezzo del centro storico.
Il borgo è molto piccolo, ci sono tante cose da vedere ma non ci si mette troppo tempo e anche per questo è perfetto da inserire in una gita di un giorno, è suggestivo e pieno di scorci stupendi, l’ennesima pepita d’oro persa nel territorio umbro.
Verso mezzogiorno però la pancia iniziava a brontolare (sì, abbiamo fatto colazione presto), dovevamo pranzare e la scelta del cibo questa volta è toccata a lui, il mio ragazzo è un’ottima forchetta dallo stomaco senza fondo (parole sue!)

Terza tappa: Spello
Nessuna paura per i parcheggi, a Spello basta allontanarsi un pochino dall’entrata del borgo per trovarne parecchi, e soprattutto gratuiti.
Proprio come Rasiglia non avevamo visitato nemmeno Spello e ci sentivamo quasi in dovere, ormai a non averla vista c’eravamo solo noi.
Pier aveva prenotato al Civico 57 e quindi, vista la fame, ci siamo diretti subito lì.
Il pranzo, prodotti tipici in chiave contemporanea

Abbiamo ordinato un tagliere di salumi e formaggi per provare dei prodotti tipici, amiamo sempre testare cos’ha da offrire il territorio, poi siamo passati ai primi, strangozzi al tartufo e gnocchi al rosso di Montefalco e guanciale, oltre l’attesa molto lunga ci siamo trovati benissimo, la bontà del cibo in questa zona è quasi una sicurezza.
A pancia piena, molto piena, abbiamo iniziato la nostra visita per i famosi vicoli di uno dei borghi più belli d’Italia e, dopo averlo esplorato, devo proprio confermarlo, Spello è bellissima.
Non avendo molto tempo a disposizione abbiamo selezionato le cose da vedere.
La prima cosa che va detta è che le mura che circondano il borgo sono di origine romana e sono quelle conservate meglio in tutta Italia. Ci sono diverse porte d’ingresso, noi siamo entrati dalla Porta Consolare e dopo pranzo ci siamo diretti verso la Porta Venere con le Torri di Propezio, la terza porta d’ingresso è la Porta Urbica famosa per l’epigrafe che testimonia il passaggio nella città di Spello dell’eroe Orlando, leggendario compagno di Carlo Magno.
I luoghi d’interesse spellani sono molti: la Chiesa di Sant’Andrea, la Pinacoteca Comunale, Cappella Tega, però devo ammettere che ho preferito esplorare i suoi meravigliosi vicoli pieni di fiori, a maggio si tiene la famosa Infiorata mentre a giugno e luglio gli abitanti entrano in competizione abbellendo con fiori stupendi balconi, vicoli, angoli, il risultato è meraviglioso, ogni passo mi faceva innamorare sempre più.
I vicoli sono piacevoli anche in piena estate, alcuni sono completamente all’ombra quindi offrono uno spazio al fresco dove riposarsi.




Come si può lasciare un posto del genere? Non avrei voluto ma la quarta tappa ci stava aspettando.
Quarta tappa: Assisi
Ci sono stata una decina di volte, forse anche di più, praticamente ogni stagione dell’anno, la mia preferita per visitarla è sicuramente la primavera non troppo inoltrata, ad Assisi non sono mai riuscita a gestire il caldo, per me è troppo e i posti all’ombra sono decisamente pochi, forse solo le chiese offrono un momento per rinfrescarsi.
Io e Pier siamo o molto sfigati con i parcheggi o molto fortunati, ad Assisi avevamo scelto il parcheggio a pagamento che sta in Piazza Giacomo Matteotti, peccato che quel giorno ci fosse un matrimonio, alla fine un posticino siamo riusciti a trovarlo ma è stata davvero dura.
Siamo entrati da Via del Torrione che costeggia la Cattedrale di San Rufino, non abbiamo potuto visitarla per via del matrimonio ma ve la consiglio, è famosa perché nell’edificio vennero battezzati San Francesco e Santa Chiara e all’interno potete trovare la fonte battesimale.

Lo ammetto la stanchezza e il caldo si stavano facendo sentire e abbiamo scartato la visita e soprattutto salita a Rocca Maggiore, se il tempo e la stanchezza non saranno vostri nemici vi consiglio di aggiungerla alla vostra lista, il panorama toglie il fiato (anche la salita).
Perdendoci tra i vicoli come amiamo fare ci siamo diretti alla Basilica di Santa Chiara, non siamo passati per la Piazza del Comune perché preferiamo fare tutte le stradine più nascoste ed esplorare al massimo il posto e gli angoli celati.
Non vi preoccupate, potete dimenticare Google Maps perché le indicazioni ad Assisi sono ovunque, impossibile perdersi. Dopo aver visitato la Basilica di Santa Chiara avevamo bisogno di rinfrescarci e visti i prezzi non proprio economici ho optato per una granita, in quel momento, data la mia sofferenza per il caldo, ero disposta a pagare oro per del ghiaccio, sì.
Dopo aver assunto un’abbondante dose di ghiaccio ci siamo diretti verso la Basilica di San Francesco, non l’abbiamo visitata tutta, io lo avevo fatto moltissime volte quindi ho lasciato decidere a Pier perché per salire c’era una fila lunghissima, la scelta è stata per la Basilica Inferiore (con meno fila). Io vi consiglio di visitarle entrambe sopratutto se non siete mai stati ad Assisi o se non pensate di tornarci presto.
Nel viaggio di ritorno, pieno di salite (ricordate le scarpe comode), siamo passati per la Piazza del Comune dove si trova il Tempio di Minerva, il Palazzo del Capitano del Popolo, la Torre del Popolo e il Palazzo dei Priori.
Volevo che questa gita per Pier finisse in bellezza così ci siamo diretti verso l’ultima tappa.
Quinta tappa: Cascate delle Marmore
Pier non aveva mai visto una cascata di questa portata e non avendo tutta la giornata a disposizione ho pensato di andare per vederla di sera, cosa che mi mancava avendola vista solo di giorno, due piccioni con una fava.
Gli orari del rilascio dell’acqua variano spesso, così come gli orari dei sentieri, vi consiglio di consultare prima il sito ufficiale per andare a colpo sicuro.
Visto l’orario siamo saliti con la macchina fino al belvedere superiore per goderci il tramonto, il rilascio dell’acqua non era totale ma è stato bellissimo, il panorama è unico nel suo genere e quel giorno non era per nulla affollato, è stato davvero fantastico.
Avevamo fame ma avevo troppa ansia di non riuscire ad arrivare in tempo al belvedere inferiore e quindi prendere i posti migliori per vedere al meglio le cascate, abbiamo optato per dei panini take away, da mangiare con calma dopo aver assistito allo spettacolo.
Siamo scesi e la gente era triplicata, siamo comunque riusciti a trovare parcheggio, lo spazio è enorme quindi non preoccupatevi troppo.
Il sole ormai era quasi totalmente tramontato e il rilascio dell’acqua era vicino, ero emozionatissima anche se già avevo ammirato la bellezza di queste cascate.
È stato davvero bellissimo, mi sentivo come una bambina al parco giochi, ed è stato bellissimo vedere Pier così felice per aver visto delle cascate così grandi e così da vicino.

L’Umbria è per tutti
Il mio consiglio potrebbe essere scontato ma bisogna per forza, almeno una volta nella vita, visitare questi luoghi magici, sopratutto se non siete troppo distanti.
Il bello è che l’Umbria è un luogo davvero adatto a tutti, ci sono sentieri per chi ama esplorare e fare trekking, borghi fantastici per chi ama perdersi tra i vicoli e fare esplorazione urbana, luoghi romantici e parchi verdissimi per chi ama la natura e le sensazioni forti.
Insomma, una gita in queste terre è quanto di più completo possiate ricevere da un viaggio a tappe veloci, potete visitare tanto, conoscere tantissimo e perdervi come desiderate.
In coppia, in famiglia o da soli, l’Umbria è sempre bellissima.