Sicilia orientale: 5 giorni di chilometri e magia

Dopo anni passati a raccontare e a far vedere foto a Pier su questo triangolo di terra abbiamo deciso che era finalmente giunto il momento.
Dovevamo visitare la Sicilia, abbiamo optato per la parte orientale dell’isola, spinti anche dalle offerte e dalla sua fama internazionale.
Mio nonno, Salvatore (ciao! Sono Miriam) è nato e ha vissuto i suoi primi anni a Siracusa e per questo ho molti parenti sparsi sull’isola, precisamente ad Augusta, e spesso ho passato le mie vacanze estive lì nel corso degli anni.
- Noleggio senza carta di credito a Catania? Si può e non è così complicato.
- L’Etna è l’accesso ad un altro pianeta
- L’aria fresca dell’Etna vs. l’acqua fresca delle Gole dell’Alcantara
- Catania, il bello e il brutto della Sicilia
- Quel pazzo Ferragosto in Sicilia
- Fondali, tonnare, fenicotteri e sabbia
- Noto, Portopalo e Marzamemi, perle sotto al sole
- Taormina o Siracusa? A voi il verdetto
- La Sicilia è per tutti e per sempre
Prima di partire ho organizzato un itinerario mentre Pier si occupava del noleggio dell’auto (è poco, penserete, ma io, conoscendo già la Sicilia orientale, giocavo in casa).
Noleggio senza carta di credito a Catania? Si può e non è così complicato.
Un mezzo comodo vi sarà indispensabile, in primis perché la Sicilia è un territorio vasto e poi perché i collegamenti stradali, seppur migliorati tantissimo negli anni, non sono ancora perfettamente ottimizzati e funzionali.
Dopo diversi preventivi sui principali portali di comparazione (e non) ho optato (Sono io, Pier) per Acarent, il prezzo era tra i più bassi, l’auto praticamente nuova e in perfette condizioni.
Attenti: se non avete una carta di credito vi servirà pagare una tariffa giornaliera che includerà un’ assicurazione completa e vi darà la possibilità di noleggiare anche con una carta di debito.
Abbiamo alloggiato a Tremestieri Etneo, Miriam cercava un minimo di freschetto in una Sicilia afosa, ed effettivamente ai piedi dell’Etna, specialmente di sera, si sta benissimo.

Il B&B le Antiche Cisterne è stata la nostra scelta e ne siamo rimasti colpiti positivamente.
La struttura oltre ad avere una piccola piscina circolare aperta agli ospiti e molto suggestiva unisce le buone pratiche ecologiche con colazioni tipiche e accoglienza senza eguali, i consigli sulle esperienze da vivere e la pulizia impeccabile sono poi le ciliegine di una torta già buona e bellissima.
Pronti per scoprire l’itinerario?
Iniziamo!
L’Etna è l’accesso ad un altro pianeta
Giorno 1 | 14/08
Si sale sull’Etna!
Avevo anticipato delle cose a Pier mentre esploravamo Santorini, altra isola fantastica, mi aveva ricordato molto l’Etna stesso a causa delle rocce vulcaniche, ma le parole non servono a molto, sull’Etna bisogna andarci.
Durante la nostra permanenza di cinque giorni non ha mai smesso di sfumacchiare, ci ero già stata ma mi è mancato tantissimo ammirarlo prima da lontano e poi scoprirne i dettagli da vicino, ogni volta crea sempre sensazioni uniche e irripetibili.
Vi consigliamo di cercare il Rifugio Sapienza su Waze o Google Maps e di fermarvi ad ammirare i panorami durante il tragitto.
Quando vi sentirete pronti potrete spegnere l’aria condizionata e aprire i finestrini, la temperatura è magnifica, ovviamente portate un giacchettino e scegliete bene l’outfit, evitate le infradito (ne abbiamo viste in giro e non è proprio un terreno adatto).

Una costante che vi accompagnerà su uno dei vulcani attivi più alti d’Europa sarà il vento, a 3 chilometri di altezza si farà sentire e sfiderà la vostra resistenza accompagnando l’ambientazione, insomma, seppur fastidioso vi darà comunque belle sensazioni, lasciatevi cullare dall’ambiente e dal fruscio.
Sull’Etna tra i miei luoghi preferiti ci sono i famosi crateri Silvestri, sono passati 10 anni dall’ultima volta che li ho visti, sempre mozzafiato, ogni volta sembra la prima volta.
Passeggiare in questo luogo incontaminato, rosso e arido vi trasporterà con la mente altrove e vi farà sicuramente venir voglia di fermarvi ad ammirare ogni singola roccia e scorcio panoramico, a noi è successo e quindi abbiamo un unico consiglio: esplorate e non pensate ad altro.
Per il pranzo noi ci siamo affidati al ristorante self service La terrazza dell’Etna, l’arredo rustico e l’ampia scelta di cibo a prezzi nella media vi permetteranno di fare una sosta veloce senza rischi e godendovi anche un ottimo panorama.
Piccola informazione utile: il costo del parcheggio giornaliero vicino il Rifugio Sapienza è di 4 euro.
L’aria fresca dell’Etna vs. l’acqua fresca delle Gole dell’Alcantara
Il fresco dell’Etna purtroppo rimane sull’Etna, quindi per rinfrescarci ancora ed affrontare i 40 gradi siciliani ci siamo diretti verso la nostra seconda tappa della prima giornata, Le Gole dell’Alcantara.

Il parcheggio non si paga, o meglio: potrete lasciare ai gentili e accaldati signori qualcosa a scelta, vi consigliamo poi di usufruire dell’ingresso comunale, utilizzando le scale, non sono tantissime ed è fattibilissimo, il costo per l’ingresso comunale alle Gole dell’Alcantara è di 1,50€ a persona mentre l’ascensore vi costerà ben 8€.
Non vi aspettate di trovare un ampio spazio per stendere i vostri asciugamani, un buchino si troverà lo stesso ma non è sicuramente un luogo poco affollato, specialmente ad agosto.
Una volta posate le vostre cose potrete partire per l’esplorazione nelle gole, l’acqua è gelida ma l’ambiente e le particolari pareti rocciose sono uniche quanto l’Etna, ne vale davvero la pena.
Catania, il bello e il brutto della Sicilia
Per la cena abbiamo deciso di affrontare la caotica Catania, non l’avevamo mai vista, Miriam solo dal finestrino, quindi per lei è stata una prima volta, abbiamo cenato al Teatro dei sapori, scoperto grazie a TheFork, non è nulla di eccezionale e il servizio un po’ lentino ma comunque si mangia abbastanza bene (e questa è una regola valida per tutta la Sicilia in realtà).
State attenti alla ZTL, perché è molto difficile capire dove inizia e a quel punto potrebbe già essere troppo tardi, per il parcheggio noi abbiamo avuto fortuna e trovato un posto gratuito su via Vittorio Emanuele II dopo numerose imprecazioni e il terrore di essere entrati nella ZTL.
A pancia piena abbiamo esplorato il centro, arrivati in piazza del Duomo sembra di trovarsi in un’altra città, elegante, viva, accesa, bella.

È stata un’esperienza assurda, a me ha ricordato i contrasti dell’Europa dell’est, il degrado totale nelle vie che portano al cuore della città è sicuramente un aspetto che rovina una luogo tanto importante dal punto di vista storico e culturale sarà facile notare gente con nulla da perdere, sporco, vicoli oscuri e sguardi poco amichevoli, proverete tanta insicurezza ma, se volete, è pur sempre un’esperienza.
Quel pazzo Ferragosto in Sicilia
Giorno 2 | 15/08
E cosa vuoi fare a Ferragosto in Sicilia?
Ovviamente andare al mare.
La spiaggia dell’Arenella
In mattinata ci siamo fermati a prendere due arancini per pranzo e siamo partiti verso l’Arenella.
Abbiamo parcheggiato sulla strada, senza dover pagare nessun parcheggio e ci siamo diretti alla ricerca di un buchino per i nostri asciugamani.
Non ero mai stata nemmeno qui e devo dire che mi è piaciuto tantissimo, finalmente ho rivisto i pesciolini dell’isola e fare qualche bracciata con loro mi ha riportata con la mente a quand’ero bambina e la Sicilia era il viaggio dell’estate.
Accanto alla spiaggia dell’Arenella troverete anche Fontane Bianche, non ci sono stata con Pier ma è consigliatissima e super gettonata.
La riserva del Plemmirio
Dopo pranzo ci siamo diretti verso la riserva del Plemmirio, Miriam aveva salvato tantissime grotte da vedere però accedervi, almeno per noi, è stato abbastanza complicato, le discese a mare sono accessibili solo se ben attrezzati e per quanto il territorio sia incontaminato e vasto vi renderete conto ben presto che tante grotte sono accessibili solo dopo tanta fatica.
Stanchi, a Ferragosto, a quaranta gradi circa abbiamo sventolato la nostra bandiera bianca e salutato l’orizzonte di mare.
Se volete indicazioni in più potete affidarvi ai colleghi di acchiappamappa, magari avrete più fortuna.
Ci siamo diretti verso le nostre stanze con un po’ di malcontento ma potrebbe capitare a chiunque ed è anche per questo che curiamo questo blog.
Sapete qual è il miglior rimedio, in Sicilia, per le delusioni di viaggio?
Sì, proprio così: GRANITA.
Addolciti e rinfrescati da uno dei dolci estivi più buoni d’Italia, ci siamo preparati e diretti verso un altro ristorante, non troppo lontano da Tremestieri Etneo: Al Giardino.
Importantissime avvertenze:
- il fritto misto per due persone è concepito per saziare cinque persone
- qualsiasi primo potrebbe essere portata unica, specialmente a cena
- se ordinate entrambe le cose ovviamente rotolerete o vi arrenderete soffrendo per lo spreco
Detto ciò mangerete benissimo e vi tratteranno così bene che, anche se con la pancia pienissima, vi verrà voglia di tornare già il giorno dopo.
Altra avvertenza scontata:
tenetevi leggeri perché in Sicilia fa davvero caldissimo.
Fondali, tonnare, fenicotteri e sabbia
Giorno 3 | 16/08
Per il terzo giorno avevo già previsto una nuova e intensa giornata di mare, tutte mete che non avevo mai visitato.
Prima tappa, Riserva di Vendicari, spiaggia di Calamosche.
Bisogna fare una premessa però, il modo per accedere a questa spiaggia unica e fantastica e davvero scomodo e disorganizzato, dovrete viaggiare su una strada stretta e non asfaltata per circa dieci minuti, noi ci siamo fermati al primo parcheggio disponibile per 7€ con doccia e mandorle, ovviamente il parcheggiatore vi dirà che l’accesso alla spiaggia di Calamosche è limitato solo dopo aver pagato (pessimi).
Se arrivate per metà mattinata e la spiaggia è piena dovrete aspettare fino alle 13.30, verrete dimenticati da chiunque o trattati con sufficienza, per arrivare finalmente in quel paradiso inoltre dovrete pagare l’accesso alla riserva (3,50€, conservate assolutamente il biglietto!) e camminare per due chilometri pianeggianti ma comunque sotto al sole.
Ad aspettarvi, in compenso, ci sarà acqua limpidissima e tantissimi pesciolini che nuoteranno assieme a voi.
L’impresa vale la spesa e la fatica, ve lo assicuriamo, ma ricordatevi di prendere tutto alla leggera.

Essendo tardi per i nostri piani, abbiamo fatto un bagno, ci siamo asciugati e siamo andati via, ma davvero è stato bellissimo, se non fosse per quei maledetti 2km e per la disorganizzazione con il parcheggio (ah, inoltre non avrete la possibilità di andare in bagno durante l’attesa, a quanto pare non ci sono) probabilmente Calamosche sarebbe uno dei micro luoghi più belli del mondo.
Storia a blocchi, la Tonnara di Vendicari
L’altra tappa era sempre dentro la riserva, la famosa Tonnara di Vendicari, per accedere vi basterà il biglietto fatto a Calamosche (non l’avete buttato, vero?) quindi non abbiamo dovuto pagare di nuovo l’ingresso ma il parcheggio, questa volta 5€ con bottiglia d’acqua fresca inclusa.

Durante la passeggiata abbiamo percepito le stesse sensazioni vissute sull’Etna, la Sicilia ha l’immenso potere di rivoluzionare velocemente gli scenari e mostrare le sue bellezze a piccoli sorsi.
I fenicotteri a riposo poi trasmettono tantissima pace ma il vero spettacolo è vederli volare sulla linea del mare, in una formazione perfetta.
Non vi consigliamo il bagno direttamente nella spiaggia della Tonnara perché in quella zona è presenta molta Posidonia, sia a riva che in mare ed è abbastanza fastidiosa.
Vicinissimo alla Riserva di Vendicari c’è la famosissima spiaggia di San Lorenzo, e che fai un bagnetto non te lo fai?
Ci siamo diretti verso la spiaggia, abbiamo parcheggiato sulla strada e ci siamo tuffati, anche qui, pesciolini e acqua meravigliosa, ancora pace e soprattutto, visto l’orario vicino al tramonto, c’era anche molta meno gente.

Noto, Portopalo e Marzamemi, perle sotto al sole
Giorno 4 | 17/08
La temperatura già era alta ma in questi ultimi due giorni sembrava davvero di essere in un bagno turco, eravamo perennemente zuppi, una cosa mai provata ma ovviamente avevo dedicato gli ultimi due giorni d’itinerario all’esplorazione senza bagnetti rinfrescanti.
In agosto non fatelo, cercate sempre di spezzare le giornate con un tuffo.
Il quarto giorno prevedeva 3 tappe chiave: Noto, Portopalo di Capopassero e Marzamemi ma nel tragitto ci sono stati vari cambi di programma.
Noto è l’essenza della Sicilia
Non vedevo l’ora, non l’avevo mai vista ma le immagini e i video mi affascinavano tantissimo, una volta arrivati abbiamo trovato subito parcheggio (strisce blu) e quasi non ci credevamo, persino una signora del posto ci stava ammirando per la fortuna esagerata.
Caldo, la costante.

Noto è l’essenza della Sicilia sia per i colori che per gli edifici, non saprei spiegarvi il perché ma si percepisce qualcosa di nuovo e si respira un’aria amichevole e calma.
Le cose assolutamente da vedere qui sono:
- Cattedrale di San Nicolò
- Palazzo Ducezio
- Chiesa di San Francesco d’Assisi all’immacolata
- Chiesa di Santa Chiara
- Chiesa di San Carlo al Corso
- Le scale dipinte come la Scalinata dei Fratelli Bandiera
Ci siamo fermati a mangiare al Cafe Amarcord, senza infamia e senza lode, un chioschetto semplice e con prezzi leggermente sopra la media ma hei! In Sicilia si mangia bene ovunque.
Portopalo di Capopassero: una delle migliori viste sul mare al mondo
Con la pancia piena (sempre) ci siamo diretti verso Portopalo, passando per Pachino, vista soltanto durante il tragitto assieme all’enorme numero di serre piene di pomodori, volevo far vedere a Pier l’isola delle Correnti, una lingua di pietra che rappresenta una sorta di confine tra il mar Ionio e il Mediterraneo, infatti è possibile vedere le correnti che si incontrano dando vita a increspature e colori sempre diversi.

Ci siamo fermati in due punti per ammirarla e i colori del mare lasciano veramente a bocca aperta, volevamo farci un tuffo e qui vogliamo lasciarvi un super mega consiglio per evitare il nostro errore: portate un costume e fate una sosta-tuffo, sarà bellissimo.
Volevamo dirigersi verso Marzamemi ma il caldo ci stava letteralmente uccidendo, quindi mi è venuta un’idea, dopo la delusione del Plemmirio, avevo voglia di vedere delle grotte, anche se non della stessa bellezza, non molto lontano da noi c’era la Scogliera Naturale della Spinazza, il bagno potete farlo anche qui, l’acqua è magnifica e non troverete molta gente, quindi sarà anche più facile trovare posto.

Marzamemi è una poesia tutta siciliana
Dopo la sosta siamo andati a Marzamemi, ci siamo cambiati direttamente in macchina per passare la serata e dopo aver parcheggiato (gratis) vicino la spiaggia, ci siamo diretti verso la tonnara, parte del centro cittadino di questo piccolo luogo speciale.

Da una vita volevo andarci, è stato bellissimo, è sistemata e piccina, nella golden hour regala un’atmosfera magica, quella delle piazze fatte per gli uomini dove ritrovarsi e incontrare nuova gente, al buio i tanti turisti snaturano un po’ questo luogo ma è comunque indimenticabile.
Dopo aver girato i vari vicoli e fatto tremila foto, ci siamo fermati a fare un aperitivo (consigliatissimo) da Liccamuciula, locale, bottega e libreria posto direttamente su un lato dell’Antico Borgo dei Pescatori, i prodotti erano ottimi, tipici, e il posto veramente carino.
Per la cena avevamo prenotato diversi giorni prima Al Boccone, un ristorante sul mare a pochi passi dalla piazza, non abbiamo cose belle da aggiungere su questo luogo, è forse stata l’esperienza culinaria peggiore in Sicilia ma può succedere quindi cercate di scegliere meglio di noi.
Marzamemi di notte si trasforma e il consiglio è sempre lo stesso: godetevi ogni singolo scorcio, il riflesso della luna sullo specchio d’acqua e ogni piccola porticina colorata.
Taormina o Siracusa? A voi il verdetto
Giorno 5 | 18/08
Il nostro ultimo giorno siamo partiti abbastanza presto, pronti per il traffico di Taormina e per sopportare un’altra tremenda giornata di caldo, arrivarci con le autostrade è semplice (ormai le conoscevamo abbastanza bene dopo i 1300 km dei giorni precedenti), il vero problema è la via a senso unico per arrivare in cima alla città, arroccata su di un monte a pochi metri dal mare.

Abbiamo trovato un parcheggio privato, abbastanza comodo e sopratutto gestito da una gentilissima e giovane coppia, il prezzo era di 3,50€ l’ora, non troppo esagerato se pensiamo che Taormina è famosa ovunque ed è una delle località più ”turistiche” della Sicilia.
Come primo step, dopo aver passeggiato un pochino nella città abbiamo scelto il teatro antico di Taormina, il costo del biglietto è di 10€ (ridotto a 5€ per i cittadini UE tra i 18 e i 25 anni), un luogo magico con una vista spaziale sul mare e sull’Etna, si riesce a percepire la storia che scorre tra le colonne e gli spalti e la cura con cui in tempi antichi gli uomini avevano scelto questo spazio di pace totale per creare un’attrazione così simbolica per la civiltà.
Taormina ci ha ricordato moltissimo alcune città della costiera amalfitana, Amalfi o Positano, ad esempio, piene di turisti e ricche di vicoli interessanti e piazzette cariche di storia e vita.

Luogo consigliatissimo: isola bella
Un piccolo tesoro a pochi passi dalla costa che già visto da lontano può portare al folle innamoramento.
Siracusa, la storia greca della Sicilia
Dopo circa un’ora e mezza in macchina siamo arrivati a Siracusa, e più precisamente al parco archeologico Neapolis, il costo del biglietto è di 13€ (6.50 per cittadini UE 17-25 anni) e troverete il parcheggio nelle apposite strisce blu sulla strada, dovrete girare un pochino.
Inizio col dire che grossa parte del parco archeologico ha qualcosa di magnetico, un’atmosfera parecchio particolare sia per la diversità dell’ambiente ma anche per ciò che restava del passato.
Cosa non potete perdervi qui?
- Latomie
- Grotta dei Cordati
- Orecchio di Dionisio
- Teatro Greco

Sapete già qual è il miglior souvenir da portare a casa dalla Sicilia?
Il cibo.
E più precisamente la pasta di mandorle, qualcosa che si può trovare anche se raramente anche altrove ma mai così buona, inoltre la venderanno confezionata e si manterrà molto bene anche d’estate.
Noi ci siamo riforniti (abbondantemente) da Rizzo, una pasticceria giovane, moderna e con prezzi nella media e le paste di mandorle assortite (anche al pistacchio, con la marmellata e al limone) hanno avuto molto successo al nostro ritorno.
Rizzo ha anche una pasticceria con prodotti senza glutine, per chi ne avesse necessità.
Ortigia è casa e meraviglia
L’isola di Ortigia è uno dei luoghi più incantevoli in Italia, sorvoleremo sulla cultura e la storia di questo luogo che potrete tranquillamente scoprire sul sito Ortigia Island excursions ma non sulla perfetta armonia degli edifici.

La Cattedrale della natività di Maria Santissima vi lascerà a bocca aperta assieme a tutte le stradine e i vicoli di quest’isola magica, senza visitare Ortigia non potrete dire d’aver visitato la Sicilia.
Noi abbiamo parcheggiato al Molo Sant’Antonio ma ci sono diversi parcheggi con strisce blu abbastanza economici e accessibili, vi consigliamo di trovare posto prima di accedere all’isola e quindi prima dei ponti.
La Sicilia è per tutti e per sempre
Insomma, la Sicilia che mi aveva rapito il cuore da bambina e poi da adolescente si è confermata un gioiello importantissimo per la nostra penisola, non c’era ovviamente bisogno di un articolo su questo blog per saperlo ma è importante precisare che un luogo che la natura ha reso così bello può essere rovinato facilmente e invece, grazie alla cura dell’uomo, resiste all’inquinamento e all’incuria anche se non senza alcune perdite.
Visitare la Sicilia è facile e vi permetterà di scoprire scenari nuovi e sempre diversi percorrendo pochi chilometri.
Siete già pronti per il prossimo viaggio?
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