Cosa fare per un week-end a Santorini?

Sì, prima o poi andava fatto, un weekend a Santorini è uno di quei viaggi estivi che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita.
Siamo partiti di venerdì sera e arrivati da Anthonas Apartments a notte inoltrata.
Il nostro alloggio si trovava a Imerovigli, poco fuori il centro, in una zona isolata immersa nel verde e a due passi dalla costa.
Eravamo stanchi e sudati ma abbiamo amato tutto fin da subito: l’entrata, la piscina illuminata, la stanza, era tutto semplice ma allo stesso tempo curato nei minimi dettagli e soprattutto pulitissimo.
Primo giorno: vento, amore e cupole blu
Iniziamo dalle cose scontate ma fondamentali per una giornata su un’isola ventosa e caldissima: la colazione da Anthonas Apt. è superlativa, completa, una fusione perfetta tra dolce e salato, con prodotti semplici e cose fatte a mano, oltre le marmellate non c’era nulla di confezionato.
Insomma, il nostro risveglio del primo giorno è stato perfetto.
Abbiamo noleggiato uno scooter (consigliamo assolutamente il noleggio di un mezzo per godere completamente dell’isola) da Garage Rental Imerovigli, Panos, il proprietario, ci ha consegnato direttamente il mezzo in hotel senza costi aggiuntivi e come garanzia era necessaria la sola carta di debito, comodo, al giusto prezzo e con una buona dose di gentilezza.
Così è iniziata la nostra esplorazione, ovviamente prima tappa Imerovigli, a due passi dal nostro appartamento.
Con lo scooter per raggiungere il centro o meglio la zona parcheggio ci abbiamo messo solo 2 minuti.
Siamo arrivati abbastanza presto per non trovare file di gente a destra e a sinistra e effettivamente, nella prima mattinata, era ancora tutto accettabile se non per i 2000 servizi fotografici negli spot sui tetti con le viste migliori.
Il nostro tour è iniziato dalla Church of the Resurrection of the Lord, la prima cupoletta blu di Santorini non si scorda mai.
Tutto bellissimo se non fosse per i tetti presi d’assalto.
No, Miriam non è salita anche se voleva tanto.
Dopo esserci persi nelle viette e aver bruciato già tutte le calorie della colazione ci siamo diretti verso Skaros rock, volevamo tornarci con comodo per il tramonto così abbiamo soltanto sondato un po’ il terreno.
Poco prima di arrivare c’è una chiesetta carinissima Saint John the Beheaded or Katiforis Holy Orthodox Chapel, noi ci siamo fermati lì per il troppo caldo, se siete amanti del brivido e non soffrite di pressione bassa vi consigliamo assolutamente una chiesetta alle spalle di Skaros Rock: Mother of Lord Theoskepasti Holy Orthodox Church.
Una considerazione che abbiamo fatto su Imerovigli è che la privacy qui non esiste, belle le piscine, gli idromassaggi delle foto, in mezzo al bianco, sì ok, ma abbiamo preferito molto di più la tranquillità e la privacy del nostro alloggio, non in mezzo al bianco, ma comodo da raggiungere (specialmente per il trasporto dei bagagli) e soprattutto non circondato dalle vie strette di Imerovigli piene zeppe di turisti.
Fira, ancora cupole, cibo buono e Kamari
Sudaticci ma con tanta voglia di esplorare ci siamo spostati verso la caotica Fira dove il vento cominciava a farsi sentire.
Sappiatelo: a Santorini il vento è una costante.
Quante volte sono rimasta in mutande? Ho perso il conto, ma ne vale la pena.
Fira è un villaggio abbastanza ampio, pieno di negozi, prodotti tipici sulle bancarelle, diverse chiesette e colori che spaziano dal giallo al bianco passando per il celeste.
I luoghi da vedere assolutamente a Fira?
Una delle chiesa che ci ha davvero rapiti con la sua alta torre, anche più di quelle nell’elenco, è la Catholic Church of Saint Stylianos.
Dove pranziamo? Chantico, una piacevole sorpresa
Chantico è un piccolo fast food fusion che ci ha davvero stupiti.
Una pizza gyros (sì, pizza) con un impasto così buono e una salsetta di cipolle caramellate così bilanciata non mi era mai capitato di mangiarla, la tasca di Miriam, più “gourmet” era molto buona e dal sapore ben bilanciato. Anche se non vi convincerà troppo vi assicuriamo che se volete mangiare qualcosa di tipico ma particolare Chantico è una sicurezza.
Kamari, una spiaggia vulcanica insolita e economica
Con la pancia piena e i primi cenni di stanchezza ci siamo diretti verso Kamari, il nostro transfer ce l’aveva consigliata per la sua particolarità.
Kamari è una spiaggia nera, praticamente come fare il bagno in un vulcano, è tutto un blocco di roccia nera, anche in mare, dove le rocce sono lisce, viscide e poste su vari livelli e niente, non fate come noi, portatevi le scarpette di gomma se non volete rischiare la morte.
Consiglio: abbiamo preso due lettini e un ombrellone pagando solo la consumazione al bar spendendo in totale circa 15 euro. Niente male.
Miriam è caduta per entrare in mare ma è stata un’esperienza che vi consigliamo assolutamente (non il volo nell’acqua ma la spiaggia di Kamari, ovviamente).
Come avevamo detto in precedenza avevamo in mente un bel tramonto a Imerovigli, precisamente a Skaros Rock.
È stato meraviglioso, forse uno dei tramonti più belli che io abbia mai visto, non tanto per i colori ma per l’effetto che si crea con il mare, le coste frastagliate, tutto.
Qui abbiamo assistito anche ad una proposta di matrimonio, stranamente l’unica in tutti i 3 giorni.
Per la cena abbiamo prenotato con largo anticipo, come ci avevano consigliato un po’ tutti, in un posticino carinissimo a Imerovigli, l’Aegean.
I prezzi qui sono nella media ma ragazzi, davvero, abbiamo mangiato benissimo, siamo grandi amanti della cucina greca.

Una cosa dobbiamo dirvela: lo Tzatziki de Imerovigli è il più buono che abbiamo mai mangiato.
I camerieri erano leggermente freddi, un po’ fuori contesto rispetto all’amichevole compagnia dei locals sull’isola.
Il secondo giorno: Oia, pranzi d’eccezione e relax totale
Ci siamo svegliati all’alba, sì, all’alba, per visitare Oia.
Avevamo visto troppi video pieni di gente, non solo per scattare una foto ma anche solo per camminare, quindi ci sembrava la soluzione migliore.
La strada per arrivare mi ha ricordato molto la strada per salire sull’Etna, piena di sabbia e rocce nere e rosse, io, Miriam, amo questi scenari vulcanici.
Con lo scooter ad Oia non avrete problemi di parcheggio, con la macchina abbiamo visto gente in crisi, decisamente in crisi.
Comunque una volta arrivati ci siamo resi conto che era vuotissima rispetto alla media ma decisamente affollata per essere le 7 di mattina, infatti in due punti per le foto c’era già una fila lunghissima, carini gli spot instagrammabili, correre sui tetti ma ci stavamo snervando tantissimo e abbiamo iniziato a cercare altro e a fare foto che la gente non aveva voglia di fare, qualcosa di diverso ma che mostrasse il necessario.
Solo su di un tetto non abbiamo trovato assolutamente nessuno, un vero e proprio miracolo.
Spoiler:
Nell’arco della giornata siamo tornati ad Oia altre due volte, vi consigliamo di visitarla anche alle 7 di mattina, c’è davvero la fila per camminare, a giugno, sotto il sole.
Dopo aver fatto colazione ed esserci doverosamente riposati nell’appartamento siamo ripartiti alla volta di Oia ma questa volta eravamo diretti ad Ammoudi Bay.
Abbiamo prenotato da Katina Fish Tavern, l’unico che ci ha degnati di risposta e cortesia.
Il pranzo a base di pesce nella famosa baia è una delle esperienze assolutamente da non perdere nell’isola, a bordo mare potrete mangiare polpi, calamari, ostriche, qualunque cosa si trovi nelle acque del mar Egeo.
Tutto bellissimo e buonissimo.
Prima di tornare ad Oia per la terza volta avevamo bisogno di qualche ora di relax quindi abbiamo optato, finalmente, per la meravigliosa piscina del nostro alloggio.
Una piscina tutta per noi, ma quando ci ricapitava?
Il tramonto ad Oia è imperdibile quindi non potevamo non andarci per il nostro secondo tramonto Santoriniano.
Io (ovviamente Miriam) avevo visto delle foto fighissime su Instagram e mi ero impuntata, volevo vedere il tramonto da queste “grotte” del castello di Oia.
Le avevo individuate, abbiamo provato quella più bassa, c’era una puzza assurda, il motivo fu presto svelato, c’era un gatto morto.
Perfetto.
Ottimo.
Wow.
Torniamo giù, tristi, arrabbiati, nervosi, rassegnati, volevo salire più in alto ma Pier aveva paura del vuoto e alla fine con coraggio e sfinimento, come nei migliori romanzi di formazione, Pier è partito, puntando alla “grotta” più alto, anche se mi stava odiando, con i sandali salire è stata un’impresa, ma ce l’abbiamo fatta, abbiamo visto il nostro tramonto senza gente, pieni di terra, nella grotta di Instagram, in realtà non crediamo fosse quella, anzi, siamo sicuri di no, ma meglio così.
Siamo vivi, questo è l’importante.
Il tramonto è stato bellissimo e ci è piaciuto vedere Oia colorarsi di riflessi giallo-arancio, diventa magica e surreale.
Per la cena abbiamo optato per una Pita veloce da Pitogyros, dicono sia la più buona ad Oia, e chi siamo noi per dire il contrario?
Ad Oia troverete la fila per camminare, soprattutto la sera, armatevi di santa pazienza e tutto andrà bene, soprattutto quando sentirete alcuni italiani inveire.
Giorno 3: un po’ di villaggi tipici e l’addio a Santorini
L’ultimo giorno lo abbiamo dedicato alla parte bassa e centrale dell’isola, ai villaggi più caratteristici e alle tappe mancanti.
Il nostro tour dei villaggi è iniziato con Pyrgos, piccolino e pieno di asinelli.
La differenza si sente e si vede subito, i turisti sono la metà della metà, e tutto sembra più vero, reale, vissuto e silenzioso.
Ci ha ricordato molto l’aria respirata a Panormitis, piccolo villaggio sull’isola di Rodi, altra perla greca.
Visitarlo è praticamente una scalata, il sudore sarà una costante ma Pyrgos vi rimarrà nel cuore.
Seconda tappa: Megalochori, praticamente non fai in tempo ad arrivare che già hai finito di visitarlo.
È stato bello vedere dal vivo un campanile gigante in mezzo alla strada, è troppo particolare per non ammirarlo e fotografarlo.
Qui ci siamo fermati in un cafè tradizionale Traditional kafeino Megalohori, sembrava un mix tra un’erboristeria, un emporio e un baretto.
Lo consigliamo se volete provare dolci tipici dall’ispirazione turca anche.
Vicino a Megalochori c’è il famoso Cuore di Santorini, però, il cuore non siamo riusciti a vederlo ma una cosa è certa: è un posto surreale.
Sembra di stare sulla Luna, è quasi indescrivibile. Il panorama è mozzafiato, il vento troppo forte, ma ogni piccolo dettaglio, dalle rocce alla superficie dell’acqua, vi farà innamorare.
C’è anche una chiesetta troppo carina, io, Miriam, sono salita sul tetto e se volete sbizzarrirvi ci sono le cordicelle per suonare le campane.
Esperienza da fare per forza.
Emporio, il villaggio più grande di Santorini
L’ultimo villaggio che ci era stato consigliato è Emporio, il più grande di Santorini.
Particolarissimo, pieno zeppo di vicoli e scorci differenti, sembra quasi di stare in più villaggi dentro uno solo, è stranissimo.
Siamo stati colpiti tanto dalle sue unicità.
Le rovine del castello veneziano, un pezzo di storia incontaminata, i ragazzi che giocano nei vicoli come un tempo e le stradine minuscole strette tra le pareti delle case.
Emporio è un luogo poco turistico ma assolutamente unico, non fatevelo scappare.
Per il pranzo ci siamo fermati da Spitaki, un piccolo ristorantino a conduzione familiare che vi farà sentire a casa e vi permetterà di provare un po’ di buona cucina tipica a prezzi bassissimi, il personale poi è super gentile e parla anche italiano (non troppo ma vi capiranno).
Un posticino che ci avevano sconsigliato per il mare ma da andare a vedere lo stesso è Red Beach.
La famosa spiaggia rossa di Santorini.
Arrivarci non è una passeggiata, ci sono invasioni di moscerini o bo, animaletti volanti ronzanti, il terreno poi può essere la causa della vostra morte se siete distratti e incuranti del pericolo.
Scherzi a parte, bello è bello, scenografico, rosso, ma pericolante è pericolante.
Comunque un’occhiatina la merita tutta, è sicuramente un luogo suggestivo e particolare.
Rientrati all’appartamento abbiamo scelto una bella pausa dal caldo e un po’ di relax a bordo piscina, era già arrivato il momento di salutare l’isola.
Come si può salutare Santorini?
Vedendo l’ultimo tramonto.
Dietro il nostro alloggio c’era una stradina che portava su a Imerovigli, solo pedonale, ce ne aveva parlato il primo giorno il proprietario (carinissimo) dell’appartamento.
E così, passeggiando a caso nei dintorni, dopo aver visto megaville super moderne e spaziali ci siamo ritrovati lì, dietro il nostro appartamento, davanti al tramonto dei tramonti.
Sarà che era l’ultima sera, che eravamo completamente soli, ma è stato bellissimo.

Ecco, volete vedere il tramonto a Santorini in completa solitudine?
Andate qui 36.439549, 25.424218 e fateci sapere per e-mail, su Instagram o qui sotto come vi siete sentiti, noi eravamo innamorati e persi in un colore unico su un’isola fantastica piena zeppa di rarissime bellezze.
Buone vacanze amici e buone svolazzate, noi programmiamo il nostro prossimo viaggio,
a presto!
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