Cose da fare in soli tre giorni a Budapest

Il Parlamento di Budapest e l'amore visti dall'altra sponda del Danubio

Quest’articolo nasce per risolvere questo dubbio enorme: bastano solo 3 giorni per visitare Budapest?

La risposta è sì (scontato vero?) e vogliamo dimostrarti come ti sarà possibile girare gran parte della città in un solo week-end.

Se vuoi programmare il tuo viaggio nella capitale ungherese o stai pensando ad un week-end diverso non puoi fermarti qui. Quindi:

Come abbiamo organizzato il nostro viaggio

Per Natale abbiamo ricevuto in regalo qualcosa che ci ha tenuti sulle spine e ha lasciato spazio alla nostra fantasia

Flykube, un viaggio con destinazione a sorpresa fissato per il weekend prima del nostro anniversario (21 marzo).

Due giorni prima della partenza ci è arrivata una mail con gli orari del volo, la destinazione e l’alloggio, venerdì mattina l’andata e domenica sera il ritorno, decisamente perfetto. 

Budapest era una delle città che volevamo visitare, in lista da tempo, e questa è stata una piacevole sorpresa. 

Beh, in realtà in 2 giorni siamo completamente impazziti, 

cosa vediamo? 

Dove mangiamo?

Fa freddo? 

Ce la faremo a visitare tutto?

Passati gli attimi di panico siamo riusciti a pianificare velocemente i nostri 3 giorni, e, ristoranti a parte, siamo riusciti a vedere tutte le attrazioni salvate sulla nostra mappa.

Pronti per partire con noi? Iniziamo. 

Giorno 1 – Buda e le sue storie

Collage: Bastione dei Pescatori, Liberty Bridge e Batthyány tér

Fortunatamente siamo arrivati al mattino, quindi abbiamo potuto sfruttare il nostro primo giorno. 

Appena arrivati all’aeroporto abbiamo preso l’abbonamento per i mezzi di 72h (perfetto per i 3 giorni) e il biglietto per il 100E, l’autobus che collega velocemente (in 30 min) l’aeroporto al centro per circa 2,55 euro (900 Fiorini), questo bus non è compreso nell’abbonamento ma è molto economico quindi nessun problema. 

L’hotel, il Medos, anche questo scelto da Flykube, si trovava in una posizione strategica, vicinissimo alla fermata metro della linea M1, Oktogon, comodo, carino e gestito da persone gentilissime.

La linea M1, è stata una delle prime cose spuntate nella lista delle cose da vedere, essendo la linea metro più antica di Budapest e quindi la più caratteristica e dobbiamo ammetterlo, più bella. 

Abbiamo deciso di sfruttare il primo giorno per girovagare su tutta la sponda di Buda, a ovest del Danubio.

Prima tappa, uno spot super instagrammabile, Batthyány tér, è una fermata della metro quindi facilmente raggiungibile, da qui potrete ammirare in tutta la sua maestosità il Parlamento di Budapest.

Dopo aver scattato le foto di rito ci siamo diretti verso il Bastione dei Pescatori e la Chiesa di Mattia, altri spot imperdibili di Budapest, il Bastione è gratuito in parte, quindi non è necessario pagare, in ogni caso il costo per accedere ad alcune torri è bassissimo.

Super affamati abbiamo ponderato la nostra scelta, optando per un pranzo da Gold Barrel e un dessert da Ruszwurm Confectionery, la più vecchia pasticceria di Buda, fondata nel lontano 1827, un vero tuffo nel passato storico della città.

Con la pancia piena, molto piena, ci siamo tuffati in tutta la zona del Castello di Buda e tra piccoli sentieri, scalinate maestose e palazzi imponenti ci siamo sentiti piccolissimi, il castello sembra proteggere e ammirare il Danubio e la zona di Pest (a est del fiume) e ci si rende conto della grandezza dell’uomo e di come riesca a racchiudere la semplicità in palazzi enormi. 

Vista la chiusura del famosissimo ponte delle catene abbiamo optato per il Liberty Bridge, Miriam voleva assolutamente salirci per fare delle foto, aveva la gonna, ci abbiamo messo 2 ore ed è stato assurdo, ma alla fine ci siamo riusciti.

Per la cena avevamo scelto il famoso locale Mazel Tov, ecco decisamente troppo famoso, non c’erano posti fino a lunedì sera, era venerdì, quindi piano B, siamo andati da Incognito e qui è avvenuto il miracolo: Miriam ha mangiato il panino più buono della sua vita.

Se volete scoprire com’è il cibo a Budapest e sopratutto dove potete abbuffarvi senza avere rimpianti allora dovreste leggere il nostro articolo sul cibo a Budapest.

Quindi se volete un locale bellissimo, a detta di tutti buono e molto conosciuto ricordate di prenotare (magari prima della partenza), se invece volete mangiare e bere bene non potete ignorare Incognito, un pub eccezionale. 

Giorno 2 – Pest

Collage: bagni Szécheny e Castello Vajdahunyad

Ci siamo svegliati super carichi per fare colazione al Vintage Garden, Miriam non vedeva l’ora, è uno di quei locali BELLISSIMI per la colazione e sì, “bellissimi” va decisamente urlato. 

Le altre tappe del giorno erano il Teatro dell’Opera e la Basilica di Santo Stefano, ma noi siamo i soliti sfigati, all’Opera c’era uno spettacolo, quindi abbiamo visto ben poco, e nella Basilica c’era un matrimonio, perfetto.

Altra cosa fantastica, prima di entrare nella Basilica un tizio intima le persone a pagare, quindi c’è scritto “DONAZIONE”, con tanto di prezzo fisso, ma in realtà è ovviamente un obbligo. 

Miriam era interdetta, odiamo queste cose, secondo noi le chiese non andrebbero mai pagate, forse siamo troppo abituati all’accoglienza cattolica di Roma ma ci sembra oltretutto ingiusto spacciare per “donazione” qualcosa che un tizio (come se fosse al mercato del pesce) ti invita minacciosamente a pagare. 

Disperati dopo aver visto quattro metri di chiesa e il trailer dal vivo di un matrimonio abbiamo deciso di salire e prendere il biglietto per il panorama sopra la basilica ma niente di che, lo sconsigliamo.

Dopo aver visto gli orari (ricordate sempre di controllarli) abbiamo visitato una delle biblioteche più belle al mondo, la Metropolitan Ervin Szabó Library ad averle aule studio così, ciao proprio, 10 lauree a testa. Miriam non voleva più andare via, per 1000HUF (3 euro circa) è davvero obbligatorio visitare queste aule studio clamorosamente belle e maestose. 

Volevamo pranzare al Mercato Centrale ma la fila era assurda quindi abbiamo optato per il piano B e siamo andati da Zing, una catena di fast-food in stile Mc ma di qualità, anche qui non siamo rimasti delusi.

Abbiamo ripreso la metro preferita di Miriam (M1) per dirigerci verso un’altra parte della città.

Fermata Hősök tere per ammirare il Monumento del Millenario in Piazza degli Eroi, una delle più importanti piazze della città che di fatto racchiude gran parte della storia ungherese, con riferimenti alle sette tribù, le spoglie di Imre Nagy che guidò la rivolta ungherese contro i sovietici e molte altre fette importanti di storia del paese che potrete leggere seguendo il link alla pagina wikipedia

Prima di “tuffarci” delle terme di Széchenyi siamo rimasti felicemente sorpresi dal Castello Vajdahunyad, qui il tempo sembra essersi fermato e la natura sembra riprendersi ogni muro e ogni balconata, ve lo consigliamo perché non capita spesso di visitare un castello del genere e vi assicuriamo che resterete stupiti. 

Poi a pochi passi potrete approfittare delle terme Szécheny, storiche sicuramente, belle? Meh.

Diciamo che l’organizzazione qui è poco conosciuta e anche se i prezzi non sono esagerati dovrete pagare una cabina aggiuntiva per cambiarvi e riporre le cose nei giorni con più affluenza.

CONSIGLIO SPASSIONATO: ricordate l’asciugamano! Altrimenti rischierete di pagare 20 euro circa per il noleggio e nessuno vi dirà che 16 euro su 20 vi verranno restituiti una volta riconsegnati.

Le terme tutto sommato sono carine ma abbiamo preferito le più moderne terme di Bucarest,  fatte decisamente meglio anche se artificiali, le vasche poi saranno quasi sempre piene e l’acqua non proprio limpidissima, se siete sensibili a queste cose virate su altri impianti termali in zona (ce ne sono e alcuni sono fighissimi!).

Rinvigoriti dalle terme (nonostante i 40 euro per due asciugamani) abbiamo deciso di improvvisare una cenetta e, anche questa volta, siamo cascati in una botte di ferro.

Se cercate un locale elegante, dai prezzi medi ma con prodotti e servizio di qualità allora la scelta giusta è Menza.

Giorno 3 – Le ultime emozioni

Libreria mobile tra le vie di Budapest

Il terzo giorno, l’ultimo, è stato una piacevole sorpresa, innanzitutto abbiamo optato per una colazione decisamente insolita per noi italiani, parliamo del Cereal Beast Cafe, un locale gestito da tre ragazzi che sembrano aver deciso in una sola notte di aprirlo (e se così fosse hanno fatto benissimo!).

Non aspettatevi un luogo fantastico da vedere, vi sembrerà quasi di fare colazione a casa di qualcuno ed è proprio questo il punto di forza del Cereal Beast: l’informalità totale

I ragazzi, papabili protagonisti di qualche serie Teen ungherese, vi accoglieranno con una parete di scatole di cereali e vi faranno comporre la vostra tazza con topping, latte e ciccionate varie (Smarties, cubetti di Twix, ecc.)

Un bel carico di dolcezza per iniziare l’ultima giornata ungherese. 

Verso metà mattinata siamo arrivati in uno dei monumenti più belli e significativi di tutta Budapest: Shoes on the Danube Bank, le emozioni ci hanno travolto mentre passeggiavamo accanto a questo memoriale così denso, realistico e forte. Già lo sapete ma lo ribadiamo, questo è uno di quei luoghi nel mondo che non può essere ignorato. 

Accanto al monumento troverete il Parlamento di Budapest, aperto alle visite al costo di 3500 HUF (9,20 euro circa), noi non siamo entrati tuttavia se gli interni sono belli come l’esterno merita davvero la visita. 

Passeggiando verso il cuore di Pest noterete sicuramente il German Occupation Memorial, costruito in una notte e senza alcuna approvazione da parte dei cittadini di Budapest, rappresenta attraverso i le figure dell’aquila e dell’Arcangelo Gabriele l’occupazione Nazista dell’Ungheria. 

A pochi passi potrete notare la protesta dei cittadini di Budapest che criticano la scelta di Orbán di installare un memoriale del genere poiché distorce completamente la storia e libera dalle colpe il popolo ungherese che in realtà scelse di approvare le leggi razziali e non fu mai sottomesso da nazisti.

La protesta cittadina è tradotta in più lingue (italiano compreso) ed è un chiaro segno di come la storia abbia influenzato e sensibilizzato il popolo ungherese.

Dopo aver passeggiato e visto St. Stephen’s Square, una delle piazze più importanti di Budapest abbiamo raggiunto il nostro ristorante per il pranzo: Twentysix°, un luogo fantastico, pieno di vegetazione che vi lascerà a bocca aperta sia esteticamente che per la cucina raffinata e curatissima.

Cosa racconta Budapest?

Budapest è una città viva, ricca di storia ma soprattutto molto variegata, la zona collinare di Buda è molto più attrattiva, forte, ricca di scorci interessanti e scalinate ripide e piene di dettagli, è forse la parte più poetica e potente della città.

Pest è la capitale europea che vi farà sentire molto più vicini a casa, vi trasmetterà tutta la potenza di una città grossa e importante, a livello culturale e attrattivo. 

È sicuramente una città caotica (come Roma nulla, mai) ma vi stupirà attraverso i dettagli (come la metro M1) e vi coccolerà attraverso le acque dell’enorme Danubio che tanto hanno diviso e aiutato entrambe le sponde.

Queste due facce così distinte in una sola città sono state per noi una bellissima novità e ci hanno permesso di vivere un week-end unico e soprattutto non ripetibile altrove.

Insomma, il week-end a Budapest è possibilissimo e non dovrete nemmeno ammazzarvi e correre troppo, l’importante è seguire i consigli giusti (non per forza i nostri, sia mai!) e lasciarsi guidare dall’istinto che, come per noi, è sempre un’ottima scelta. 

Se pensate che questo articolo potrà tornarvi utile salvatelo!

Da Roma è tutto, un saluto da Pier e Miriam.

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