Il nostro viaggio nella terra del Ghiaccio e del Fuoco

itinerario in islanda Pajaro Amarillo

L’Islanda, terra di ghiaccio e fuoco, da sempre esercita un fascino irresistibile per la sua unicità e per quel senso di totale smarrimento che lascia a ciascun visitatore. Finalmente, nel marzo del 2024, siamo atterrati in quest’Isola nel nord Europa e, in un certo senso, uno dei nostri sogni più datati è diventato realtà

Un viaggio di cinque giorni, che possono sembrare davvero pochi ma vi assicuriamo sono bastati per rendere questo tempo intenso e indimenticabile.

Ogni singolo giorno l’abbiamo speso per viaggiare alla scoperta di paesaggi mozzafiato e di una natura selvaggia e incontaminata, tra la tundra alpina, le rocce basaltiche e le infinite paludi coperte che si possono ammirare dalle strade islandesi. 

Come ci siamo organizzati:

Per affrontare al meglio l’imprevedibilità del clima islandese, abbiamo pianificato il viaggio con largo anticipo. La macchina a noleggio, prenotata con GO Car Rental, si è rivelata una scelta imprescindibile per esplorare l’isola in libertà. Un unico alloggio a Selfoss, il Gesthus, si è dimostrato una base comoda per il nostro itinerario, sebbene per viaggi più lunghi consigliamo di optare per diverse sistemazioni distribuite sul territorio.

Consigli pratici:

  • Meteo: il sito www.road.is è stato un alleato prezioso per monitorare lo stato delle strade e il meteo, spesso variabile e imprevedibile.
  • Abbigliamento: indispensabile vestirsi a strati con capi tecnici e impermeabili.
  • Droni: il volo è regolamentato, consultate il sito island.is per informazioni e permessi.
  • Cibo: supermercati come Bónus e Krónan offrono un buon rapporto qualità-prezzo. L’acqua del rubinetto è potabile e gratuita.
  • Parcheggi: alcune attrazioni prevedono un parcheggio a pagamento (circa 5-7€).

Caccia all’aurora boreale 

Atterrando di sera abbiamo passato queste ore di buio ad ambientarci con clima e luogo, dopo aver ritirato in aeroporto la comodissima Suzuki Jimny ci siamo diretti verso il nostro alloggio e poi abbiamo deciso di riposarci e caricarci per il giorno dopo ma non senza aver tentato fin da subito la caccia all’aurora boreale, abbiamo per questo esplorato l’ambiente circostante gli alloggi (delle piccole casine a schiera) e, dopo aver trovato uno spazio abbastanza buio e con una buona visuale, abbiamo rivolto la nostra vista a nord e cercato di capire, grazie a due app: My Aurora Forecast per le previsioni più accurate e Hello Aurora per vedere le foto in diretta di altri osservatori, il momento migliore per ammirare l’Aurora Boreale. 

Purtroppo, esclusi alcuni lievi bagliori, non abbiamo ammirato l’aurora come volevamo ma non ci siamo arresi e anzi, caricati dal gelo e dallo splendore del cielo stellato, siamo andati a dormire felici, alla fine di questo articolo scoprirai davvero come è andata a finire la nostra caccia all’aurora boreale.

Le cascate dell’Islanda del sud, l’elenco 

La terra del Ghiaccio ma anche dell’acqua

Al mattino del secondo giorno, dopo esserci vestiti a strati con abbigliamento termico e impermeabile siamo partiti in direzione Ovest per visitare le nostre prime tappe programmate, qui di seguito inseriremo quindi, la rassegna di tutte le cascate che abbiamo visitato in Islanda, una lista preziosissima che avremmo voluto trovare prima del nostro arrivo in questa terra favolosa, ovviamente non le abbiamo viste tutte in un giorno ma per semplificare la navigazione le inseriremo in questo elenco in ordine di visita. 

Ægissíðufoss, la prima cascata

Iniziamo col dire che arrivare a questa cascata è semplicissimo, l’accesso è davvero una sciocchezza e, probabilmente perché ritenuta tra tutte la cascata meno interessanti, troverete sempre parcheggio e non avrete bisogno di pagare alcunché. Possiamo confermare che tra tutte le cascate viste questa è quella meno “potente” poiché prende forma su di un fiume molto ampio e l’altezza non è esagerata, parliamo di circa 3 mt. Però possiamo dire che essendo un panorama a cui non siamo abituati troppo è comunque iper suggestivo e interessante, specialmente se alla vista aggiungete il suono fragoroso dell’acqua. 

Consigliamo la Ægissíðufoss come prima cascata, per introdurvi al micromondo Islandese, vi piacerà e vi eviterà qualunque stress per raggiungerla.

Eccola in foto:

Seljalandsfoss

Questa è stata la nostra seconda cascata, e la musica è stata totalmente diversa, dopo 30 km in auto nella tundra alpina, tra cavalli islandesi e ventate potentissime sulla ring road siamo giunti davanti alle Seljalandsfoss (visibili anche da strada). Il nome, tradotto in inglese, è “Angel Falls” e bisogna dirlo: la vista è davvero un qualcosa di divino, paradisiaco ma, come sempre, giudicate voi stessi.  

Se prima parlavamo di soli 3 metri qui i metri d’altezza della cascata sono ben 61!

Questa cascata è senza dubbio tra le più famose di tutta l’Islanda, e nel sud è sicuramente una tra le più visitate in assoluto ma ciò non rappresenta un impedimento per visitarla, certo se sei un fotografo e arrivi qui per uno scatto creativo e unico dovrai combattere un pochino con l’enorme numero di turisti che finiranno nella tua inquadratura, nulla di drammatico ma comunque da tenere in considerazione ma le file di turisti non creano eccessivo disagio.

Il costo del parcheggio (obbligatorio) per le Seljalandsfoss è di 1.000 KR., ad oggi circa 7€ e possiamo dirvi che ne vale sicuramente la pena.

Queste cascate sono sicuramente suggestive per due motivi fondamentali: l’altezza che per le cascate determina anche la “potenza” e la possibilità, unica e davvero fantastica, di poter guardare dall’interno (dietro) la cascata, osservandola in una rientranza scavata nella roccia. Sia chiaro, se c’è vento (e in Islanda c’è sempre vento), probabilmente passare dietro la cascata vi bagnerà completamente, ma anche in questo caso ne vale assolutamente la pena, tenetelo a mente quando sceglierete l’outfit da indossare.

Se capitate nel sud dell’Islanda questa tappa è obbligatoria. 

Skógafoss, la cascata più imponente

La parola Skóga significa “Foresta” e queste sono quindi le “cascate della foresta”, tuttavia è bene fare una piccola digressione su questo dettaglio: l’Islanda è il paese europeo che più tra tutti ha subito in malo modo il processo di deforestazione, era infatti ricco di foreste di Betulla e a causa della mano dell’uomo e della piccola era glaciale attualmente le foreste sono presenti solamente sull’1% del territorio Islandese. 

Gli islandesi si stanno impegnando tanto per permettere la crescita di nuove foreste ma siamo ben lontani dall’obiettivo. 

Il nome di questa cascata ci ricorda che anche in un luogo così incontaminato e potente in modo naturale l’uomo ha una responsabilità e un potere enorme, tutti noi portiamo sulle spalle il peso di un cambiamento di tale portata e solo rendendocene conto possiamo cambiare, pezzo per pezzo, il mondo. 

Digressioni a parte questa cascata prende il nome anche dal fiume infatti nasce dallo Skógá, corso d’acqua che compie il suo ultimo tuffo dall’altopiano che si è creato tra i vulcani Eyjafjallajökull e Katla.

Potete vederlo da soli, la vista è imponente, quasi innaturale e magica, stare così a due passi da una cascata è una cosa che, fidatevi, capita probabilmente una sola volta nella vita, anche per questo a noi tremavano le gambe. Il suono dell’acqua che scava nella terra, l’acqua che scorre leggera sotto i vostri piedi, le piccole pietre levigate dai secoli, tutti gli ingredienti naturali che compongono questo luogo magico sono davvero fiabeschi e unici. 

La Skógáfoss è stata per noi la cascata migliore d’Islanda. 

Per accedere non abbiamo pagato nulla questa volta (parliamo di marzo 2024), ma abbiamo letto online che è in costruzione un nuovo parcheggio attrezzato (con bagni e area ristoro) che non sappiamo quando aprirà ma supponiamo renderà il parcheggio a pagamento, fate le vostre ricerche prima di arrivarci ma, anche in questo caso, questo luogo vale qualsiasi spesa. 

Kvernufoss, altra cascata fiabesca

A pochi km dalla Skógáfoss potrete ammirare, con un sentiero leggermente più complesso da fare per raggiungerle, la cascata Kvernufoss.

Noi abbiamo avuto numerose difficoltà a causa della pioggia fitta e del vento ma magari sarete più fortunati perché questo è un altro spot che merita davvero tantissimo, dovrete camminare dal Skogar Cultural Heritage Museum per circa un km, la cascata è totalmente gratuita ma il parcheggio del museo è a pagamento (circa 5€).

Con un po’ di fatica in più potrete visitare la cascata dall’interno della roccia (così come con le Seljalandsfoss) e godere di una vista magica. Oltretutto essendo meno celebri delle Seljalandsfoss sarà più facile raggiungerle e fare scatti senza turisti di mezzo.

Vi lasciamo una guida completa alle Kvernufoss che siamo sicuri vi sarà d’aiuto e completerà i nostri consigli in maniera più specifica. 

Per noi queste cascate hanno rappresentato la potenza e la forza di quest’Isola, una sfida essenziale che ci permette di comprendere ancora meglio la natura. 

Gullfoss, l’oro dell’Islanda

Partiamo col dire che Gullfoss significa “Cascata dorata” e qui è facile comprenderne il perché, il fiume, con le relative cascate, ha un’ampiezza massima di 230 metri e riflette così bene la luce del sole che, in alcune ore della giornata, diventa davvero dorato. 

Questa coppia di cascate ci ha davvero permesso di comprendere quanto potente può essere la natura, forse dalle foto non rende e per questo vi invitiamo a guardare qualche video ma, ancor meglio, vi invitiamo a visitare l’Islanda per capire davvero a cosa ci riferiamo. Le Gullfoss sono molto famose e anche qui troverete numerosi turisti ma tranquilli, dal viewpoint c’è spazio a sufficienza per tutti e preparatevi, questo luogo vi sarà sentire piccoli, minuscoli.

Sono per noi tra le cascate più belle mai viste, ed essendo molto vicine al Þingvellir sarà anche molto semplice includerle in un itinerario. 

I pro? 

Il parcheggio qui è completamente gratuito e alcuni sentieri vi porteranno a diversi punti di vista, vi consigliamo quelli più in basso, godono di una migliore vista sulla cascata. 

Öxarárfoss, il cuore del Þingvellir National Park

Il Þingvellir National Park è un luogo magico, ve ne renderete conto fin dai primi passi, ma il cuore di questo luogo è proprio questa cascata, la Öxarárfoss, alta 13 metri presenta uno stile davvero particolare, con acque che cadono da diversi livelli. 

Non è la cascata più potente o quella più affascinante da vedere ma va intesa come un piccolo gioiellino abilmente incastonato dalla natura in un parco naturale pazzesco, una ciliegina sulla torta per tutti i visitatori che merita assolutamente di essere vista. 

Il costo per l’accesso al parco (e quindi per vedere anche la cascata) è di 1200 kr.: circa 8.30€ e fino a 17 anni di età non si paga.

6 cascate bonus che in pochi consigliano

Di cascate ne abbiamo viste a bizzeffe e abbiamo fatto tantissime ricerche approfondite per trovare le migliori e non soffermarci solo sulle principali e più celebri, per questo abbiamo deciso di rendere facile la vita ai nostri lettori e alle nostre lettrici condividendo con loro queste vere perle islandesi che ci hanno mozzato il fiato e migliorato un viaggio già memorabile e pazzesco.

Pronti, pronte? Iniziamo.

Brúarárfoss

Una cascata davvero nascosta, difficile da trovare ma unica nel suo genere, per il gioco di colori che crea e per il fascino di un luogo così magico, sarà strano sentirlo ma la sensazione che abbiamo avuto e che spero accompagni pure voi è quella di pensare di stare su un altro pianeta dove poter rilanciare la specie umana, un luogo incontaminato, freddo al punto giusto ma in ogni caso così pacifico e bello da poter dare vita ad un nuovo mondo. 

Abbiamo scoperto che da non molto tempo è stato costruito un parcheggio attrezzato per accedere a queste cascate (al costo di 5€ circa) e supponiamo che questo abbia aumentato il numero di turisti anche se resta una tra le cascate meno citate online.

Per noi di così suggestivo c’è stato ben poco in Islanda e non potevamo non consigliarvela. 

Þórufoss

Questa cascata alta 12 metri è poco più a nord della capitale, Reykjavík ed è stata per noi una piccola grande scoperta, set della serie TV Game of Thrones, abbiamo compreso fin da subito il perché di questa scelta: questa cascata è vicina alla perfezione. Infatti è una di quelle cascate molto simili a come immaginiamo una cascata standard, o meglio, così è stato per me, non è altissima, non è piccola, non ha stranezze ma è semplicemente una cascata ben proporzionata sia in larghezza che altezza (12 metri circa). Sembra quasi che dietro l’acqua possa nascondersi una grotta piena di tesori (o dimora di un drago) e per questo è sicuramente una tra le cascate più cinematografiche di tutta l’Islanda. 

Da vedere senza alcun dubbio. Il parcheggio qui è a poche centinaia di metri ed è gratuito

Fossarétt

Questa piccola cascata è facilmente accessibile e davvero graziosa, rappresenta la calma della natura, la pace che trasmette è davvero unica e se visitate l’islanda in tarda primavera, potrete ammirarla abbellita dai lupini e dai loro fiori colorati tipici dell’Islanda. 

A pochi passi dal torrente che scorre sotto la cascata potrete trovare i resti di un antico villaggio vichingo, in una depressione del terreno che forniva loro riparo dal gelo, questo è stato per noi un piccolo bonus che ci ha davvero stupiti. 

Una cascata senza nome, bellissima: 64°23’11.7″N 21°21’04.6″W

Questa cascata non ha un nome, o meglio: noi non l’abbiamo trovato e proprio per questo per noi è stata una scoperta dal valore inestimabile, è diventata ben presto una delle nostre preferite, in primis perché qui non troverete nessuno e poi perché è facilmente accessibile via drone per video suggestivi e scatti unici, potrete ammirare questa cascata nel collage in basso, è la quarta foto

Per noi un bonus unico che ci ha fatto amare ancor di più l’islanda. Ci capita spesso di scoprire spot unici che nessun altro ci aveva consigliato ma non era mai capitato con una cascata di tale bellezza

Glymur Waterfall

Questa cascata è stata fino al 2011 la più alta d’Islanda, con i suoi 198 metri di salto ed è davvero fantastico ammirare questo tuffo infinito in una gola così immensa ma noi abbiamo potuto farlo solo in foto.  

L’accesso è davvero complicato, specialmente nei mesi invernali, la neve è stata per noi un impedimento, ci abbiamo provato ma il sentiero era praticamente scomparso e guadare dei fiumiciattoli era per noi impossibile, diverse persone, come noi, avanzavano casualmente ma complici terreno scosceso, neve ovunque e assenza di attrezzatura adatta ci siamo arresi.

C’è anche da dire che è impossibile osservare l’intera altezza di questa cascata poiché si disperde in una gola e la portata d’acqua è davvero bassa.

Prendete questa come una sfida e se ci riuscite vi preghiamo di inviarci delle foto sul profilo Instagram @pajaroamarillotravel, saremo felicissimi di osservare la vostra esplorazione. 

Laxfoss

Il nome di questa cascata significa, più o meno, “cascata del salmone” e lo prende dal fiume dal quale prende vita, il Norðurá, fiume ricchissimo di trote e salmoni. 

Questa cascata è una sorta di piccolo balzo compiuto dal fiume ed è così carina e imprevedibile che, guardando l’orizzonte, vi sembrerà quasi di osservare un effetto ottico e invece no, questa piccola cascata fa cambiare, per qualche metro, il livello d’altezza del fiume.

Una spiaggia nel profondo nord: Reynisfjara

Questa spiaggia è l’esatta testimonianza di come la natura possa essere potente e invincibile, fuori dal controllo umano, appena arrivati qui troverete ovunque cartelli segnalanti la pericolosità di questo luogo e sarà facile capirne il motivo. Quando siamo approdati qui il livello di pericolosità era arancione e infatti la spiaggia era dimezzata, con onde che si alzavano per 4-6 metri e sbattevano con violenza sulla battigia.

Siamo rimasti ammaliati nel vedere i faraglioni di basalto (Reynisdrangar) che secondo la leggenda furono, un tempo, Troll che aiutavano le navi ad approdare a riva e vennero purtroppo pietrificati dalla luce del sole rientrando troppo tardi dal mare.

Ammirare il lavoro del tempo su queste pietre ci ha fatto viaggiare con la mente e immaginare i primi uomini che approdarono su questa spiaggia nera nell’Islanda meridionale dopo un lungo viaggio verso l’infinito nord, con tutte le loro sensazioni e la meraviglia che ebbero nell’ammirare un posto così bello, unico, incontaminato, favoloso. Speriamo, con questo articolo, di trasmettervi queste sensazioni e che anche voi possiate viverle a modo vostro.

Geysir e Strokkur, i giganti sputafuoco

Non è un caso se il nome che diamo a questo fenomeno geologico, il geyser, derivi proprio da Geysir, il più antico geyser conosciuto, situato nella valle di Haukadalur è considerato anche il più altro geyser in attività, insomma, un fenomeno dai numerosi record. 

Nel marzo del 2024 Geysir non era però molto attivo e abbiamo ammirato soltanto l’affascinante colore azzurrino delle sue acque mentre qualche schizzo arrivava dal fratellino: lo Strokkur, altro geyser molto attivo che ogni 4-8 minuti deliziava i turisti (noi compresi) con un bel getto d’acqua alto in media 20 metri.

Per noi è stato uno spettacolo affascinante, considerate che per arrivare allo Strokkur c’è da fare un piccolo sentiero attrezzato con dei piccoli corsi d’acqua (attraversabili a piedi) che lasciano scorrere alta calda o addirittura bollente, un qualcosa di davvero unico e inimitabile.

Il parcheggio è anche qui totalmente gratuito ed è presente anche un comodo e moderno bar per ristorarvi prima o dopo la visita o acquistare qualche souvenir.

La capitale più strana d’Europa: Reykjavík 

Ovviamente non potevamo non visitare la capitale, e possiamo affermare con estrema sicurezza che questa città è una delle più strane e suggestive di tutta l’Europa, sarà per la distanza culturale con le città a cui siamo abituati, sarà per il clima e le abitudini degli islandesi ma questo posto ci ha davvero stupiti in positivo. 

Facciamo una piccola digressione: gli abitanti dell’isola sono iper ospitali!

Luogo comune è dire che più si va al nord e più le persone sono fredde e distaccate, noi possiamo smentire tutto questo, l’Islanda sembra essere esente da questa regola e anzi: qui i locals sono davvero delle brave persone. Già a partire dal nostro alloggio abbiamo notato questa propensione naturale al sorriso, all’aiuto, all’assistenza per qualunque cosa e per regalare agli ospiti un’esperienza il più possibile piacevole.

Ci siamo ben presto resi conto che quel sorriso, quella bontà d’animo era caratteristica di tutti gli abitanti dell’isola.

Se state pensando a Reykjavík come ad una capitale ricca e totalmente diversa dal resto del paese vi sbagliate: Reykjavík è piccola, tipicamente nordica e assolutamente unica.

Colorata, suggestiva e a misura d’uomo. 

Qui non potrete perdervi la Hallgrímskirkja, celebre chiesa luterana simbolo dell’Islanda, un piccolo capolavoro d’architettura che segue quello che è stato denominato come lo “stile basaltico islandese” internamente la struttura ricorda lo stile neogotico e sicuramente verrete catturati dal basalto, pietra protagonista dell’intera isola e dall’enorme organo posto sopra l’ingresso alla chiesa. 

Vi consigliamo di provare del cibo tipico nella capitale perché non ve ne pentirete ma proprio sul cibo in Islanda vi lasciamo qualche considerazione aggiuntiva.

Come e dove mangiare in Islanda?

Sappiate come prima cosa che un Islandese guadagna mediamente circa 5000€ al mese, tantini vero?

Questo dovrebbe subito farvi riflettere su quanto possa costare vivere in Islanda: tanto, davvero tanto.

Lo shopping è roba da super ricchi con maglioni pesanti (e bellissimi) che possono arrivare a costare anche 800€ (no, non sono in cashmere) ma ovviamente finché parliamo di cose superflue non ci sono problemi, i problemi nascono quando si tratta di sopravvivere e mangiare.

La soluzione migliore che possiate scegliere è quella di visitare continuamente i supermercati locali, sparsi un po’ ovunque e gestiti da diversi brand, noi ci siamo trovati sempre bene da Bónus e Krónan, il primo più economico del secondo.

Qui troverete tutto ciò che vi occorrerà per sopravvivere come la pasta, sughi pronti di vario tipo e snack ciccioni. Se avete il coraggio di avvicinarvi alle carni noterete con piacere che 300g di pollo costano circa 14€ ma lasciamo a voi la scelta. 

Noi comunque alla fine abbiamo spesso preso tramezzini o sandwiches pronti direttamente dai banchi frigo e non ci siamo mai trovati male, gli ingredienti non sono di qualità eccelsa ma non sono nemmeno male e così potrete contenere le vostre spese.

Vi consigliamo comunque, quando ve la sentirete, di provare almeno un paio di cose tipiche in un ristorantino

A Reykjavík abbiamo trovato anche un piccolo locale che faceva street food a buon prezzo, il 101 Reykjavík Street Food, anche qui nulla di eccezionale ma il personale è stato super gentile e i prodotti erano buoni e sopratutto, tipici.

Se volete invece provare una cena completa (spendendo qualcosa in più) noi ci siamo trovati benissimo al Tryggvaskáli, un ristorante bellissimo a pochi passi dal nostro alloggio, a Selfoss, cittadina di circa 7000 abitanti che ci ha accolto per tutti questi giorni e ha reso sicuramente piacevole la nostra permanenza

Piccolo bonus: Þingvallavatn, un lago ghiacciato, poesia d’Islanda

Anche in questo luogo siamo capitati per caso, di ritorno da una delle cascate ne abbiamo approfittato per fare una breve sosta e ammirare il ghiaccio formatosi sulla superficie di questo lago, a pochi passi dal parco nazionale del Þingvellir, citato prima, dove in passato si riuniva (su una delle rive) l’antico Parlamento Nazionale islandese. 

Come detto prima questo lago e il suono che emettono i ghiacciai toccandosi ci hanno donato una calma unica, in grado di far rilassare cuore e anima e dimenticare qualsiasi gelo, qualsiasi colpo di vento. 

Questa è una sosta veloce assolutamente imperdibile. 

L’imprevedibilità del fascino islandese

L’Islanda ci ha accolto con la sua bellezza selvaggia e il suo carattere imprevedibile. Ci è capitato, ad esempio, nell’arco di un solo giorno di sperimentare arcobaleni, bufere di neve, pioggia torrenziale, sole accecante e persino il fumo del vulcano Grindavik. 

Un’esperienza che ci ha insegnato ad adattarci e ad apprezzare ogni sfumatura di questa terra magica, lasciandoci guidare dalla natura e non dall’uomo.

Non è con leggerezza che diciamo che il nostro viaggio in Islanda ci ha cambiato la vita.

Non è solo un luogo, un posto bello in cui andare, è un’esperienza che ti entra nel cuore e ti cambia la vita. Un viaggio che insegna ad apprezzare la bellezza della natura selvaggia, il valore della semplicità e la forza dirompente dell’adattamento, tra cavalli selvatici, geyser potentissimi e imprevedibili e scorci di pura pace.

L’Islanda ci ha conquistati e ci ha lasciati con un senso di nostalgia e di profonda gratitudine. Un’avventura che rimarrà per sempre impressa nei nostri cuori.

Vi starete chiedendo: ma la caccia all’aurora boreale? L’abbiamo vista, l’avrai notata tra le foto sopra ma non è stata così potente come ci aspettavamo, bella e unica ma non il massimo, però, dopo aver messo piede sul nostro aereo per il ritorno, è accaduto il miracolo, dopo qualche minuto, in volo, abbiamo ammirato un’aurora boreale potentissima, un’esperienza unica e bellissima, un ultimo regalo da una terra incredibile, pazzesca

Cosa ne pensate? Vi piacerebbe visitare l’Islanda?

Se desiderate avere consigli o una guida ancora più dettagliata scriveteci su Instagram sul profilo @pajaroamarillotravel, non vediamo l’ora di conoscerti e scoprire il tuo prossimo viaggio. 

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